Comunità Montepaolo


Il ruolo dell’educatore prevede di stabilire, innanzi tutto, una relazione da persona – a – persona, basato sull’accettazione dell’altro nella sua interezza.
L’educatore non è solo chi deve far fare, ma colui che vive le cose che si stanno facendo insieme agli ospiti della comunità, sostenendo e curando, attraverso l’affetto e l’empatia, il sostegno e l’esempio.
Anche la gestione della casa è un’occasione per imparare ad essere responsabili, acquisire competenze, sperimentare e scoprire capacità e diventare autonomi; la comunità diventa luogo in cui le responsabilità quotidiane condivise creano il senso del limite, di appartenenza e autenticità nelle relazioni. Le piccole pulizie e il riordino della cucina sono programmati in turni di servizio in cui si collabora in coppia o in piccoli gruppi.
Il periodo trascorso in comunità, intenso per relazioni e coinvolgimento emotivo, permette a ogni paziente, in un contesto protetto, di affrontare individualmente le proprie esperienze precedenti per auto-definirsi nel proprio progetto di vita.
Per ogni paziente è tenuta e periodicamente aggiornata una cartella personale (soggetta alla legge sulla privacy), contenente la documentazione personale e quella relativa agli interventi educativi in corso.
Sul frontespizio sono indicate informazioni di veloce reperibilità: i dati sensibili del paziente e della famiglia d'origine, i riferimenti telefonici dei servizio inviante e la data di ingresso in comunità.
La cartella è suddivisa in due sezioni:
- sanitaria, contenente la documentazione medica pregressa e attuale del paziente;
- progettuale, contenente relazioni e comunicazioni del Servizio Sociale inviante, i decreti del Tribunale di sorveglianza, le relazioni di osservazione e aggiornamento redatte dagli operatori di riferimento, il progetto individuale.
La proposta del percorso comunitario, gli strumenti e gli obiettivi educativi – in continuo confronto con il Servizio inviante - vengono proposti al paziente attraverso un progetto individuale, volto ad offrire tutela e protezione, ma anche e soprattutto a costruire un concreto percorso di accompagnamento che costituisce il filo conduttore degli interventi educativi.
Il progetto educativo è costruito tenendo in considerazione le diverse aree del percorso di crescita individuale, il benessere psico-fisico, la dimensione affettiva ed emotiva, l'autonomia funzionale e personale e l'investimento progettuale.
Nel PTI sono delineati gli obiettivi, gli strumenti pedagogici e terapeutici e la tempistica relativa a ciascuna fase del percorso.
La verifica del percorso è trimestrale; il monitoraggio costante permette in ogni momento di valutare con attenzione ed eventualmente modificare il PTI rispetto a processi evolutivi importanti di ogni paziente.
La comunità Montepaolo si propone come nodo della rete di interventi attuati per lo sviluppo individuale e sociale del paziente accolto. Conscia dell'importanza del concetto di rete nell'espletamento del proprio servizio, si impegna a creare e mantenere rapporti con i servizi sociali, le agenzie educative territoriali e l'autorità giudiziaria. In quest'ottica diventa fondamentale la ricerca e la costante collaborazione con l'ente inviante, con cui si tengono periodici incontri volti a condividere il progetto sul paziente, nell'ottica di un continuo confronto e nel rispetto delle specifiche competenze.

L'erogazione del servizio offerto dalla comunità si fonda su alcuni principi fondamentali, esprimendo valori fondanti il lavoro dell'équipe educativa e assistenziale.
· uguaglianza ed imparzialità: gli interventi educativi vengono erogati nel rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo (Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948).
· centralità del paziente: la centralità del paziente è anteposta a quella della struttura; dopo un primo momento di accoglienza ed osservazione si definiscono gli obiettivi del percorso comunitario, che vengono periodicamente rivisti e valutati anche con l'ente inviante; sono tutelati i bisogni individuali ed effettivi di ogni paziente.
· tutela ed accompagnamento: la comunità, oltre a definirsi come "spazio" tutelante e contenitivo, si pone l’obiettivo di accompagnare concretamente i pazienti durante il loro periodo di permanenza presso la struttura in ogni attività svolta, predisponendo le basi per un'autonomia socio-relazionale.
· continuità: la vita comunitaria di gruppo favorisce l'acquisizione di consapevolezza rispetto alle esperienze cognitive ed emotive attuali e pregresse del paziente. Il paziente inoltre è aiutato dall'educatore a inscrivere l'esperienza comunitaria nella propria storia di vita per proiettarsi costruttivamente verso il futuro.
· rispetto della privacy: la tutela dei dati sensibili è garantita.
· funzionamento: la comunità Montepaolo è una comunità alloggio psichiatrica, regolata dalla L.R. 564/2000 (Emilia-Romagna) e sucessive modificazioni, con copertura H24.
Gli interventi educativi tendono al riconoscimento delle risorse individuali del paziente al fine di permettergli - mettendo in campo gli adeguati strumenti di intervento - un’armonica maturazione psico-sociale, dando così senso alla sua situazione personale.
La dimensione del gruppo comunitario vuole essere un ambito in cui sperimentare la comprensione e il riconoscimento da parte dell'altro; il gruppo, attraverso l'acquisizione del saper esprimere i propri bisogni, vuole essere un aiuto ad uscire dalla chiusura, dalla passività e da disfunzionali modalità relazionali.
Un obiettivo che caratterizza l'accoglienza residenziale è la consapevolezza e la necessità di rappresentare un intervento a termine. La comunità è un passaggio da una situazione di pericolo o disagio a una nuova situazione di cura e tutela. Il tempo di permanenza è un tempo di acquisizione e/o recupero dell'identità personale, della sicurezza interiore e delle competenze relazionali, in cui il paziente può vivere esperienze stabili, supportato nei momenti di separazione e nei processi evolutivi e accompagnato nel costruire un progetto realistico di vita futura.
La modalità fondamentale attraverso cui si articolano e prendono senso gli interventi educativi è la gestione e la condivisione del quotidiano.
La condivisione di regole e la relazione educativa con figure di riferimento autorevoli costituiscono il fondamento per la costruzione del senso di responsabilità verso se stessi, della capacità di porsi degli obiettivi e di perseguirli nel pieno raggiungimento dell'autonomia.
Il ruolo educativo di ascolto e di accoglienza e la relazione affettiva rinforzano la stima di sé e aprono lo sguardo verso il futuro, ricostruendo un atteggiamento di progettualità.
Attualmente sono in funzione le seguenti Attività Educative:
  • Psicoterapia individuale;
  • Attività di alfabetizzazione e lettura;
  • Attività di gestione del denaro personale;
  • Attività di spesa;
  • Attività di manipolazione artistica (Ceramica);
  • Attività culturali (gite);
  • Attività motoria (Palestra);
  • Attività di Cinema;
  • Riunione dl gruppo pazienti settimanale;
  • Attività ludica estiva c/o stabilimenti balneari;
  • Uscite serali programmate con tutti i pazienti.